Tutti prima di partire abbiamo paura, basta solo prendere coraggio.
Tutti noi, una volta lontani da casa abbiamo nostalgia delle nostre abitudini, del nostro letto, della nostra famiglia e dei nostri amici. Forse la paura di viaggiare è proprio data da ciò. Fin da piccoli siamo abituati a distaccarci da tutto quello che ci circonda, nel momento in cui veniamo inseriti nella scuola. Tutto sommato possiamo paragonare queste due cose. Come si supera la paura del primo giorno di scuola, l’adattamento a quest’ultima e il prepararsi nello studio, lo stesso è viaggiare. Anzi viaggiare, se si ha la possibilità di farlo, può essere definito un pentolone dove metti dentro tutto.
Per quanto eccitazione e curiosità cospargono tutto il nostro corpo, i giorni prima della partenza sono pregni di paura. Cerchi di non badarci troppo mentre chiudi cerniere e pieghi t-shirt in modo che occupino meno posto possibile. Eppure lei continua ad essere al tuo fianco. La paura però passa esattamente nel momento in cui, una volta salutati col groppo in gola gli ultimi da salutare, che sono i primi che rivedrai alla fine del viaggio, esci di casa e ti chiudi la porta alle spalle. E tutto ciò che ti turba svanisce. Giorni infiniti tanto da confonderli, città, campagna, treni, autobus e taxi. Profumi e sapori. Notti insonni e orologi dimenticati. Amicizie fugaci, chiacchierate profonde. Cose che perdi, cose che trovi.
Tutto ciò è solamente una piccola parte di quello che ti offre un solo viaggio. Il tuo stare al mondo e imparare un po’ di più, conoscere, scoprire, cambiare idea. Conoscere nuove culture, farle proprie e incrementare sempre di più tutto il tuo sapere. Viaggire, in fin dei conti, è una vertigine che ti fa sentire vivo, che ti fa sentire al centro di tutto.
Tutti noi dovremmo essere pronti a lasciare il nostro nido e prendere il volo. I nostri genitori devono essere maggiormente pronti a farci intraprendere queste esperienze. A spronarci. Ciò che è alla base di tutto possiamo definirlo: coraggio. Il coraggio non è assenza di paura, ma capacità di affrontare i nostri timori. L’epoca incerta e liquida che stiamo vivendo reclama a gran voce la necessità di esercitare il coraggio.
Inevitabile e indispensabile. Forse, o certamente, più doloroso di partire.sai che presto rivedrai i tuoi luoghi, le tue persone. Su una nave in mezzo al mare, su un aereo o su di un treno. Stai tornando e decidi di guardare per un attimo indietro. Ti sembra incredibile pensare a quando sei partito, a quanto tempo è passato. A tutti gli imprevisti che hanno reso il tuo viaggio magico, le persone che lo hanno reso unico. Ti rendi conto di cosa sei stato in grado di fare, di essere. Pensi ai pericoli che per un soffio hai scampato, alle cose che mai avresti pensato di fare e di vedere e a quanto nel frattempo sei cambiato. Ai gesti che la gente ti ha rivolto, che siano belli o brutti hanno comunque un significato e una storia.
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