Ecco le tre principali cose per cui è conosciuto il nostro paese. Le ultime due vorrei tralasciarle concentrandomi di più sulla prima. Credo che ognuno, almeno una volta nella vita, abbia mangiato la pizza. Che sia italiano o francese, spagnolo o irlandese. Capita sovente però che il prodotto non sia all’altezza delle aspettative. Infatti in molti la copiano ma pochi la san veramente fare. Cerchiamo ora di capire com’è una vera pizza napoletana.
La sua nascita è riconducibile alla metà del Settecento, infatti, in quel periodo Vincenzo Corrado, in un trattato sulle abitudini alimentari della città di Napoli, scrisse che il popolo napoletano usava condire la pizza ed i maccheroni con il pomodoro. Le prime pizzerie comparvero a Napoli nel corso del XIX secolo e fino alla metà del XX secolo esse furono un fenomeno esclusivo di quella città. Dalla seconda metà del Novecento le pizzerie si sono diffuse ovunque nel mondo.
Il vero cuore è la sua pasta! Preparata con un impasto semplice, la cui ricetta non prevede altro che: farina, acqua, sale, lievito di birra. Una buona pizza deve essere elastica e morbida, in maniera da poterla piegare senza difficolta’ “a portafoglio”. La sua forma è circolare con un diametro massimo di circa 35 centimetri, rigorosamente steso a mano fino a formare un disco. I bordi non devo mai essere toccati in quanto devono formare il tipico cornicione alto 1-2cm al massimo (assolutamente senza bolle). La parte centrale, dove risiedono i condimenti, sarà alta circa 4 millimetri. La cottura deve essere eseguita in un forno a legna a circa 485°C per non piu’ di 90 secondi.
1) Nel 1889 Raffaele Esposito e sua moglie Rosa Brandi, titolari di una pizzeria a via Sant’Anna di Palazzo, per fare omaggio alla Regina Margherita, moglie di Re Umberto I, prepararono un pizza tricolore a base di pomodoro, basilico e mozzarella. Era ufficialmente nata la Margherita.
2) A metà degli anni 90, prima di creare Google, Sergey Brin mise in piedi un servizio che permetteva di ordinare la pizza via internet sfruttando il fax dei ristoranti. Fu un grande fallimento che, come ha raccontato lui stesso, gli insegnò che le persone non sempre rispettano le decisioni prese. Ma se avesse funzionato, forse oggi non avremmo Google.
3) Nel 1994 una pizzeria della catena Pizza Hut a Santa Cruz in California aprì un sito web dove era possibile ordinare la pizza online, creando di fatto il primo esempio di e-commerce al mondo.
4) A giugno 2014 a Las Vegas si è tenuta la gara dei pizzaioli più veloci al mondo. Ha vinto l’inglese Pali Grewal. E’ stato in grado di impastare e infornare 3 pizze in 32 secondi e 28 cengtesimi.