Il “fish and chips” è sicuramente il piatto più famoso di tutto il Regno Unito. Esso è conosciuto in tutto il mondo. Il suo gusto raffinato e la praticità con cui lo si mangia lo rendono il piatto ideale per un pranzo frettoloso. Se consideriamo anche la rapidità della sua preparazione possiamo ben capire le ragioni della sua fama.
Le storie sulla nascita di questa prelibatezza sono diverse. C’è chi afferma che sia stato il popolo ebraico a lanciare la moda del pesce fritto. Chi invece sostiene che sia stata un’idea veneziana arrivata in scozia come imitazione dello “scartosso de pés”. Questa seconda teoria è sostenuta dalla numerosità di fish and chips di origine italo-scozzesi. I più, però, concordano sul fatto che sia nato intorno al XVII secolo.
Un altro bel mistero è legato a chi per primo ideò l’accoppiamento con le chips. Esse sono delle patatine fritte con dimensioni maggiori rispetto a quelle dei fast food tradizionali. Lo scopo? Ridurre le calorie per porzione. Infatti a parità di quantità con le loro concorrenti più piccole assorbono meno olio. Guai a chiamarle all’americana fries!!
Per preparare un “fish and chips” si parte dal filetto di pesce bianco. Esso può essere merluzzo, eglefino o platessa. Il passo successivo è la preparazione della pastella. Normalmente è molto semplice. Gli ingredienti principali sono l’acqua e la farina. E’ bene sapere però che esistono numerose varianti. Una delle più famose si ottiene aggiungendo della birra all’impasto per renderlo più gustoso.
Una volta fritto il tutto si serve su una carta per alimenti che ha lo scopo di assorbire l’olio di frittura in eccesso. In molti casi questa carta per alimenti è stampata su un lato per ricordare i fogli di giornale che si usavano quando è nato questo piatto. Solitamente è servito con una fetta di limone, della salsa tartare, sale e aceto. In alcuni casi può essere accompagnato con un purè di piselli.